Un errore comune è considerare che l’etica è un insieme di precetti che, per motivi più o meno nobili, limitano il mio comportamento. Nel migliore dei casi, secondo questo modo di pensare, dovrei limitare la mia libertà personale per un motivo sociale più elevato. Cioè, la mia “minore libertà” viene giustificata da un bene più alto, superiore: il bene comune. Anche se la precedente affermazione ha una parte di verità, questa concezione è troppo riduttiva e non ci aiuta a capire il problema.

Possiamo considerare invece anche l’etica come qualcosa che mi aiuta ad essere migliore. Non è già un elenco di precetti, ma piuttosto un comportamento positivo da parte del soggetto che realizza l’azione che in un certo modo mi trasforma. Non sono lo stesso prima e dopo. Una volta realizzata l’azione sono più qualcosa (comprensivo, ordinato, magnanimo, buono, ecc.) o meno qualcosa (pigro, egoista, cattivo, ecc.). In definitiva, questo modo di concepire l’etica, mi permette di entrare in un’altra dimensione che forse prima non riuscivo a comprendere.