Immaginate che un giorno mentre andate al lavoro vi si avvicina una persona sorridente che vi chiede di rispondere a una semplice domanda: cosa cerca lei nel leader? quali sono le caratteristiche principali che, secondo il suo parere, non devono mai mancare nella persona che dirige un’istituzione? Secondo lei quali sono gli elementi principali della leadership da esigere in un leader? Per aiutarci a rispondere l’interlocutore comincia a enunciare: coraggio, competenza, visione, dedizione, modello, decisione, mettere al centro le persone, comunicazione, coerenza…
Un guerriero del Medio Evo, forse avrebbe risposto senza esitare: “coraggio”. Oggi, quella caratteristica avrebbe occupato l’ultimo posto nelle persone intervistate da Covey[1]. Dalle 54.000 risposte, viene premiato il leader-comunicatore (quasi 9.000 consensi) e, soprattutto il leader-coerente, che sfiora i 15.000 consensi.

coerenza

coerenza – integrità

Dietro a questa risposta ci sono molte cose che valgono la pena, almeno accennare. Prima di tutto si può affermare che essere coerenti ci porta a costruire il nostro percorso di leadership sul carattere.  La coerenza non è qualcosa che si può prendere oggi, perché mi serve, e l’indomani metterla nuovamente nel guardaroba. No! Essere coerenti implica un modo di vita, inizia con una scelta consapevole (voglio questo stile di vita), e continua con lo sforzo giornaliero per esserlo veramente. È un esercizio quotidiano, uno sforzo che deve essere mantenuto nel tempo, con i suoi successi e le sue sconfitte. Parlare di formare il proprio carattere forse può sembrare oggi fuori moda, invece è la base per tutte le cose durature della nostra vita. Cos’è la formazione che tutti abbiamo ricevuto fin da bambini se non un forgiare quotidianamente il nostro carattere! Anzi, direi di più: non formare “in tempo” il nostro carattere può essere determinante per la nostra leadership e la nostra vita familiare, professionale. E’ così, perché i cambiamenti sono lenti, richiedono del tempo, ed implicano costanza affinché si consolidino in abitudini. In definitiva, essere coerenti significa che da molto tempo si è scelta la coerenza come stile di vita, scelta che implica uno sforzo continuo perché diventi abitudine, parte del mio carattere. Sono d’accordo con quelli che dicono che “Il 90% dei fallimenti della leadership riguardano il carattere[2].
Una breve precisazione. La coerenza può fare riferimento ai principi o solo ai valori.  In questo articolo, quando parlo di coerenza è implicito un legame ai principi, cioè, a quei punti fermi che servono per tutti e in tutte le circostanze. In questo senso forse è preferibile parlare di coerenza-integrità. 
La coerenza produce fiducia, che oltre ad essere la chiave delle relazioni, “è frutto della lealtà sia delle persone sia delle aziende (…); mi dai fiducia e io ricambio con la stessa moneta. La fiducia si dà e si riceve. E’ uno scambio reciproco, qualcosa che le persone condividono (…) è reciprocità, deriva dalla potenziale lealtà di colui che dà fiducia”[3].



[1]     S. R. Covey, “The 8th Habit: From Effectiveness to Greatness”, FranklinCovey Company. 2004. Ho consultato anche l’edizione italiana: “L’ottava Regola. Dall’efficacia all’eccellenza”, Franco Angeli. Milano, 2005, pp. 152-153.
[2]     S. R. Covey, op. citata, ed. Italiana, p. 152.
[3]     Ibid., p. 152.